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Maggio 23, 2022 2021 ad oggi, riflessioni 0

Lโ€™idea cui si sono ispirati a Venezia gli organizzatori della Biennale di mischiare (come nel museo archeologico) o di accostare (come nel Palazzo Ducale) i prodotti imprevedibili dellโ€™arte moderna a quelli consolidati di un passato piuโ€™ o meno lontano ha effetti forti oltre dal punto di vista estetico anche dal punto di vista storico o forse addirittura antropologico. Viviamo in culture diverse mentre i secoli passano e in modo particolarmente evidente a segnalarcelo cโ€™eโ€™ qui il contrasto fra lโ€™umanitร  trionfante nel Paradiso dipinto dal Tintoretto nella grande sala del consiglio e quella disperata e sconfitta proposta da Kieper nella sala dello scrutinio del palazzo dei Dogi.Cโ€™รจ solo una porta, in effetti per passare dalla celebrazione magniloquente del grande pittore barocco che da voce alla convinzione diffusa e profonda degli uomini che si sentivano eterni e al centro dellโ€™universo alla tristezza desolata e desolante dellโ€™artista tedesco basata sulla consapevolezza dolorosa della caducitaโ€™ e alla bruttezza di tutto cioโ€™ che dallโ€™uomo nel corso dei secoli eโ€™ venuto. Fino agli orrori delโ€™olocausto di cui nei dipinti di Kieper si sentono insieme lโ€™orrore e le ferite non rimarginabili.Espressivi e vitali in tutta la loro capacitaโ€™ di esistere e di godere i corpi e i volti degli uomini dipinti dal Tintoretto riempiono lo spazio fisico di un Paradiso fatto per loro. Trasformati in ombre, in segni o in semplici tracce della loro esistenza, gli uomini di Kieper deturpano un mondo che sarebbe stato migliore senza di loro.Sono passari due secoli dal tempo in cui Leopardi parlando alla ginestra aveva ridicolizzato il forsennato orgoglio dellโ€™uomo che immaginava di essere lo scopo ultimo della creazione. Quello di cui abbiamo piuโ€™ chiara coscienza oggi eโ€™ il danno che abbiamo provocato e continuiamo a provocare allโ€™armonia del pianeta. Come riproposto oggi in modo ossessionante e durissimo dalle immagini di una ennesima stupida guerra.Simbolizzata dai libri bruciati nel primo dei dipinti di Kieper, i prodotti di quella che chiamiamo cultura sono serviti, nei secoli, a illuderci, con tante orgogliose declamazioni e rappresentazioni, sulle sorti โ€œ magnifiche e progressive โ€œ dellโ€™umanitaโ€™. Di loro, dice amaramente il titolo della mostra, nulla resta oltre al poโ€™ di luce che hanno dato bruciando. Anche se qui sta forse, e tu ci pensi allโ€™improvviso subito dopo, folgorato dalla luce della piazza che eโ€™ forse la piuโ€™ bella che hai visto in tanti anni di viaggi degli occhi e della mente, la straordinaria ricchezza di una umanitaโ€™ che eโ€™ capace di mettere insieme Kieper, Tintoretto e le loro diverse rappresentazioni del mondo.Palazzo Ducale

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