E’ tempo di elezioni- l’Unità 21.04.09
Tra un’apparizione e l’altra sulle macerie, Il Cavaliere lottizza la Rai e definisce le date del referendum. Ma ormai anche il terremoto gioca a suo favore. Di Pietro saccheggia il patrimonio elettorale del Pd. Santoro, Travaglio, Report, il Tg3 non spostano voti: si limitano a raccontare le cose che accadono, aumentando l’indignazione dei già indignati.
Filippo Cusumano
A distanza di un solo anno siamo di nuovo in campagna elettorale. Berlusconi ha rafforzato la sua posizione di leader indiscusso di una destra cui Fini assicura con le sue esternazioni una (parvenza di)
dialettica istituzionale. Casini, intanto, presidia bene il centro “cattolico” strizzando l’occhio ai moderati del Pd e chiudendo ogni spazio di recupero in un settore di elettorato su cui il Pd pensava di poter contare dopo aver rotto con la sinistra e, più recentemente, con Di Pietro e con i radicali. Difficile pensare, in queste condizioni, ad un recupero di consensi per il Pd che “corre da solo” e non sembra ancora in grado di superare le sue divisioni interne mentre sempre più importante diventa, per il futuro di un centrosinistra alternativo allo strapotere di Berlusconi, la sopravvivenza della sua ala di sinistra, quella che più direttamente si richiama alla tradizione del Pci. Ricostruire la coalizione sarà possibile solo se i pezzi ci saranno ancora tutti e se il quadro di riferimento sarà ancora per tutti l’Ulivo. Quelli che potrebbero prevalere se ciò non accadesse sono lo scoramento e l’abbandono (del voto).
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