I soldi della politica- l’Unità 28.12.09
Vedo in giro la pubblicità dei politici in vista delle prossime elezioni regionali mi domando: perché solo adesso si fanno vivi? La risposta è molto semplice. Basta guardare cosa guadagna un consigliere o un
assessore regionale di stipendio (quasi 10mila euro al mese) e di liquidazione (quasi 100mila euro) a fine mandato.
Marino Bertolino
I nuovi ricchi in Italia vengono quasi tutti dal settore del privato convenzionato. A livello nazionale così come a livello regionale o locale il grande imprenditore di oggi non è più quello che fonda un’impresa producendo dei beni da mettere sul mercato ma quello che vince appalti: nella sanità o nell’edilizia, per la manutenzione o per la vigilanza. Per vincere gli appalti, tuttavia, servono delle amicizie a livello politico e il grande imprenditore le amicizie le ha bipartisan perché il suo progetto “industriale” non può naufragare su un risultato elettorale non previsto. Il sistema che si è costituito intorno a questa semplice verità è un sistema ormai tremendamente forte, solo superficialmente scalfito dagli scandali che ne segnalano insieme l’esistenza, la compattezza, la pervasività. Vengono da qui più che dagli emolumenti i soldi che servono alle campagne elettorali forti del tipo di quelle che stanno cominciando in questi giorni. Sta qui, più che negli stipendi degli eletti, il vero problema della politica italiana. Come ben dimostrato, in fondo,
dalla storia di colui che in questa fase la controlla
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