La guerra dei Roses- l’Unità 26.01.09
Sono la compagna di un padre separato che da anni lotta per costruire con sua figlia il normale rapporto che tra un padre e un figlio dovrebbe esserci. Rapporto ostacolato dalla sua ex-moglie che possessivamente vuole la figlia solo per sé e dallo Stato che nonostante abbia approvato la legge sull’affido condiviso, di fatto, lo applica poco e male.
Sonia
La quantità di cause civili (e,a volte, penali) che origina da questo tipo di situazioni è in aumento costante. Genitori divisi da un odio insanabile (o difficilmente sanabile) sostenuti da stuoli di famigliari e di avvocati, bambini ricattati emotivamente e costretti a vivere la vita degli altri invece che la loro occupandosi delle pene e delle patologie delle madri e dei padri, giudici inevitabilmente esaltati da chi vince e demonizzati da chi perde. Storie di ordinaria follia in cui quella che manca sembra soprattutto la capacità di riflettere sul fatto che i figli non vengono danneggiati dalla cattiveria dell’altro ma dal permanere del conflitto cui tutti e due si dà un contributo. Quella che servirebbe e che spesso non c’è è in realtà la capacità di dimenticare il conflitto e di mettere in primo piano i figli: cominciando dall’ascolto di quello che dicono e dal rispetto delle posizioni che prendono. Profondamente sapendo dentro di sé che il genitore più bravo (e più fortunato) non è quello che li vede più spesso ma quello che di più, ascoltandoli e rispettandoli, li aiuta a crescere.
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