Maroni, Moratti e i bimbi Rom- l’Unità 09.02.11
La terribile morte di quattro bambini rom tra le fiamme della loro misera baracca ha riportato all’attenzione dei mass media il modo in cui gli zingari sono trattati come rifiuti umani, da relegare in discariche a cielo aperto.
Achille Della Ragione
I bambini Rom muoiono nell’incendio delle loro baracche e tutti i politici fanno mostra di nuovo dei loro buoni sentimenti. Quella che si dimentica però, nel pianto un po’ ipocrita del giorno dopo, è la fierezza con cui il nostro ministro dell’interno, Roberto Maroni e il Sindaco di Milano, Letizia Moratti hanno negato alle famiglie Rom l’accesso alle graduatorie per le case popolari e la durezza da nazisti con cui loro e tanti altri uomini e donne in doppio petto e/o camicia verde hanno sfrattato quelle stesse famiglie dai luoghi in cui si erano insediate.
Cacciando i bambini dalle scuole dove stavano studiando con i bambini italiani e tagliando i rapporti stabiliti con le mamme e con le maestre che tante volte di queste violenze stupide ci hanno parlato nelle loro lettere da Rubattino. Il fuoco, viene da pensare, è più clemente degli uomini perché il prezzo del vivere può essere più alto di quello del morire se hai la sventura di nascere in un paese in cui non solo non ti si vuole ma si arriva ad essere fieri, nelle piazze e sui giornali, di questo non volerti: cercando consenso (e voti) con l’esibizione di un razzismo osceno
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