Peppino Impastato e Aldo Moro- l’Unità 24.09.11

Peppino Impastato e Aldo Moro- l’Unità 24.09.11

Settembre 24, 2011 2011-2020 0

Chissà quante altre volte ancora Peppino Impastato dovrà essere ingiuriato e ucciso da morto ammazzato? Dopo tutte le porcherie che hanno gettato su di lui e sulla sua famiglia, ci mancava solo che il sindaco leghista di Ponteranica, in provincia di Bergamo, Cristiano Aldegari, cancellasse la memoria di Peppino, togliendogli l’intitolazione della locale Biblioteca Comunale.
Mimmo Mastrangelo

Nella ricostruzione di Deaglio (Patria, ed. il Saggiatore 2009) la morte di Peppino Impastato fu decisa a Ciaculli, in casa del boss Michele Greco, dove lo stato maggiore della mafia si era riunito per rispondere alle richieste provenienti dalla DC sul rapimento Moro. Di non occuparsi del presidente della DC (che, disse Riina, «vuole portare i comunisti dentro il governo») i mafiosi lo decisero a maggioranza. Di liberarsi di Peppino che cominciava a diventare scomodo per Badalamenti, presente anche lui alla riunione, lo decisero in fretta, in coda, fra le varie ed eventuali. Martiri insieme di una omissione di soccorso e di un omicidio efferato, lo statista democristiano e il giovane comunista morirono così a distanza di poche ore in quanto impegnati, con convinzioni diverse ma convergenti (o parallele) sullo stesso fronte di lotta culturale e politica. Credevano davvero, tutti e due in un’Italia molto diversa da quella in cui oggi viviamo. Costruita su logiche oneste di libertà e di progresso invece che sui progetti oscuri delle organizzazioni delinquenziali: del tipo della mafia o della loggia di Gelli.

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