Caro Cancrini – l’Unità 03.10.11

Caro Cancrini – l’Unità 03.10.11

Ottobre 3, 2011 2011-2020, interviste 0

All’età di 14 anni seguivo un cartello con su scritto “Siate realisti. Chiedete l’impossibile”. Ora mi occupo di ricerca scientifica un settore in cui la realtà di oggi è l’impossibilità di ieri. Sperare che il nostro primo
ministro abbandoni i suoi problemi personali e governi è chiedere l’impossibile?

GABRIELE FRATERNALI

RISPOSTA Avendo vissuto già permolti anni, ho imparato che chiederel’impossibile (ciò che sembra impossibile) è sempre possibile (e spesso corretto) perché quello che sembra impossibile oggi può diventare meno impossibile o possibile e del tutto normale domani. Impossibile mi sembrava da bambino, l’idea di una scatola (la televisione) che mi avrebbe permesso di vedere da casa il cinema o le partite di calcio cui andavo con mio padre e impossibile mi sembrava da adulto l’idea di un politico che accusato, con prove forti di reati gravi, non si dimette e immagina di istituire una commissione d’inchiesta contro i magistrati. Impossibile sembra oggi (a me ed a tanti altri) nei momenti di depressione che possono essere affermati i diritti civili di tutti compresi quelli alla casa, al lavoro e alla dignità degli emigranti oggi infamati del reato (Maroniano) di “clandestinità” e il diritto alla cura delle persone malate che pretendono di governarci con i loro sintomi (acting out, perversioni, deliri di grandezza e di persecuzione). Impossibile? Forse. Oggi però e non domani perché il realismo è questo, la capacita di chiedere l’impossibile.

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