L’effetto boomerang della legge- l’Unità 27.05.91

L’effetto boomerang della legge- l’Unità 27.05.91

Maggio 27, 1991 1991-2000, interviste 0

Intervista a Luigi Cancrini, incaricato dal governo ombra ai problemi della tossicodipendenza

Un «effetto boomerang». Luigi Cancrini definisce cosi il risultato del sondaggio tra i lettori dell Unità su proibizionismo-antiproibizionismo. «La legge sulle tossicodipendenze aveva creato forti aspettative, che però sono andate deluse. Il governo non ha nemmeno stanziato i fondi previsti per i centri di assistenza. Ma sulla distribuzione controllata dell’eroina nelle farmacie bisogna andarci cauti»

Luigi Cancrini non mostra meraviglia per il risultato finale del sondaggio fra i lettori dell’Unità su proibizionismo-antiproibizionismo: «Lo definirei “effetto boomerang” – dice -i legislatori, varando la nuova legge sulle tossicodipendenze, avevano creato una forte aspettativa nell’opinione pubblica.
Aspettativa che é andata delusa perché, dopo la legge, le cose non sono migliorate ma peggiorate. Ora la gente reagisce alta logica proibizionista che sta alla base della legislazioni vigente». Riconfermato di recente nell’incarico speciale per la lotta alla droga presso il governo ombra pds. Luigi Cancrini coordinerà il Forum nazionale promosso dal Partito democratico della sinistra per giugno prossimo, dove verrà lanciato, tra l’altro, un grande dibattito nel Paese sui temi dell’antiproibizionismo.

Cosa è accaduto concretamente dal varo della legge ad oggi?

Sono accadute tre cose. In primo luogo, un forte aumento della percentuale dei tossicomani in carcere (1600 in più in soli 5 mesi, da maggio a dicembre, secondo fonte ministeriale). Oggi il 28.2% dei carcerati italiani è tossicodipendente E questo è un fenomeno drammatico perché sposta dentro il carcere, aggravandole e cronicizzandole, problematiche che andrebbero affrontate fuori. Un secondo fenomeno che si è determinato dopo il varo della legge è l’allontanamento dai servizi dei tossicomani più gravi. Si è avuta cosi una diminuzione di quell’utenza a maggiore rischio che poi ha dato origine alla brutale impennata nel numero delle morti. Secondo una recente statistica più del 50% delle persone morte per droga non ha avuto rapporti o contatti con i servizi. Insomma, questa legge, penalizzando il consumatore, allontana i tossicomani dai servizi e, di ridosso, favorisce la diffusione dell’Aids: e questo è il terzo dato grave. A proposito dei servizi le promesse sono rimaste tali. Il governo non ha ancora stanziato i fondi necessari al loro rafforzamento.
Di fronte a questa situazione che comincia a delinearsi con chiarezza, la gente cerca di guardare le
cose da un altro punto di vista: di qui la «scelta antiproibizionista, della legalizzazione; anche se molti
ritengono di dover percorrere questa via solo in modo sperimentale.

Legalizzazione, non liberalizzazione: in un paese civile ogni sostanza in commercio, dall’aspirina al detersivo, è comunque sottoposta a leggi. Niente può essere commerciato liberamente. Non si tratta dunque di rendere completamente libera la vendita delle droghe ma di regolarla con leggi capaci di indurne l’uso e di renderle meno pericolose. È necessario comunque tenere distinte le situazioni che si possono determinare a proposito dei diversi tipi di droga.
Molti lettori hanno sottolineato la necessiti del controlli da parte delle farmacie e del medici
Bisogna chiarire: quando si parla di ricette mediche ci si riferisce all’eroina. Ma sulla distribuzione controllata dell’eroina, con ricetta medica, bisogna essere cauti.
Insomma, sei d’accordo con le madri coraggio di Napoli? Abbiamo notato che, in genere, tutti coloro
che sono passati per qualche motivo attraverso l’esperienza della droga sono contrari all’antiproibizionismo.

Le madri di Napoli che hanno sperimentato quali devastazioni l’eroina produca nel fisico dei ragazzi, toccano un punto chiave della riflessione sulle tossicodipendenze: l’eroina è un tossico devastante, metterla a disposizione di tutti può rappresentare oggettivamente un seno pericolo. E su questo punto hanno ragione. Ma vorrei affrontare anche un’altra questione: la principale causa di morte dei
tossicomani non è, come tanti continuano a credere, la droga tagliata male e dunque impura. E’ la droga e basta. Più pura è la droga, più è mortale. Questa diffusa cultura, vagamente ecologica, rischia di far ritenere che in fondo la droga pura potrebbe non far tanto male. I dati sulle morti in Italia e in Europa confermano che i ragazzi muoiono per overdose, non a causa di cattivi «tagli».

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