L’intervista / Lo psichiatra Luigi Cancrini, esperto di tossicodipendenze: meglio il metadone e la psicoterapia- La Repubblica 15.6.05

L’intervista / Lo psichiatra Luigi Cancrini, esperto di tossicodipendenze: meglio il metadone e la psicoterapia- La Repubblica 15.6.05

Giugno 15, 2005 2001-2010, interviste 0

Repubblica 15.6.05

“Le narcosale non sono la soluzione l’errore è stato tagliare i fondi ai Sert”
di Maria Novella De Luca

ROMA – «Ricordo sempre una ragazza. Veniva alla Pinetina di Ostia, dove c´era il nostro camper che distribuiva siringhe pulite. Arrivava, lasciava sua figlia in macchina, prendeva il kit e andava a bucarsi tra gli alberi. Gli operatori, che si erano accorti di quello che succedeva, piano piano hanno iniziato a chiederle di poter occuparsi della piccola mentre lei si allontanava, e giorno dopo giorno questa ragazza ha instaurato un rapporto di fiducia con i responsabili del camper, da cui è scaturito in un cammino di recupero. Quando si parla di riduzione del danno penso sempre a questa storia…»
Potrebbe citarne centinaia di casi lo psichiatra Luigi Cancrini, una lunga esperienza nella cura dei tossicodipendenti, direttore scientifico della Comunità Saman e deputato del Pdci, da sempre sostenitore di comunità aperte e percorsi non punitivi. Eppure sulle “stanze del buco” Cancrini resta perplesso. E chiede invece al ministro Ferrero il rilancio dei Sert.
Quindi Cancrini, lei ritiene che le “stanze del buco” non siano una priorità.
«No, le priorità sono altre. Le “narcosala” sono un esperimento su cui bisogna riflettere, a me comunicano un senso di impotenza e sconfitta. Non servono, se si applicano bene le strategie di riduzione del danno».
Spieghiamo che cosa è la “riduzione del danno”. Altrimenti sembra uno slogan…
«Vuol dire occuparsi di una tossicodipendente anche se non ha deciso di smettere. Vuol dire dargli una mano comunque, impedire che oltre ai danni della droga si ammali di Aids, o rischi di morire per overdose. È offrire siringhe pulite, è utilizzare il metadone, sono le comunità aperte».
E poi?
«Dagli anni Ottanta al 2001, prima che i finanziamenti venissero tagliati, i successi sono stati crescenti. Tra i nuovi consumatori non ci sono casi di contagio, la mortalità è calata in modo radicale. E poi i camper, la distribuzione di siringhe, altro non sono che un ponte».
Un ponte verso il recupero?
«Esattamente. È così che gli operatori entrano in contatto con tossicodipendenti che altrimenti respingerebbero ogni contatto. È stata cieca la politica che ha tagliato i fondi ai Sert».
Ferrero ha detto di volerli rilanciare. Ma il loro ruolo in certi casi è diventato la semplice distribuzione di metadone.
«Non svalutiamo l´uso del metadone, ma accanto ci devono essere la psicoterapia e l´ascolto. Se vengono a mancare, come in alcune grandi città, dove il personale è sempre più scarso, allora è vero che il metadone è soltanto un prolungamento della dipendenza».
Cancrini, il governo ha appena soppresso il Dipartimento antidroga.
«Un errore, perché quel dipartimento coordinava il lavoro di più ministeri. La lotta alla droga infatti riguarda la Giustizia, la Sanità, gli Interni, gli Esteri… «.
Con l´avanzata delle nuove droghe non le sembra anacronistico parlare di eroina?
«No, perché l´eroina tornerà. Le produzioni di oppio in Afghanistan sono troppo fiorenti per non invadere di nuovo il mercato».

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