I pesci cannibali- l’Unità 28.04.09

I pesci cannibali- l’Unità 28.04.09

Aprile 28, 2009 2001-2010 0


Un ragazzino durante una cena tra amici ha continuato a ripetere: “Non mangiate il pesce del Mediterraneo, se lo farete diventerete cannibali.” Era convinto che i pesci mangiano i tanti migranti affogati, per poi essere a loro volta mangiati dagli italiani. Nessuno dei presenti è riuscito a contestare la convinzione di quell’anima innocente.

LUISA SOZIO

C’erano una volta gli schiavi. C’erano una volta le guerre con cui si portava la civiltà fra i selvaggi. È il posto degli schiavi e dei selvaggi quello in cui si stanno collocando, nell’immaginario collettivo di tanti italiani, gli emigranti che arrivano dall’Africa, dall’Asia, dall’America del Sud o dall’Est europeo. Comodi nella misura in cui lavorano per noi, scomodi nella misura in cui pesano sulle nostre coscienze.
Criminalizzati, per alleviare i sensi di colpa e per agevolarne lo sfruttamento, da chi in politica (il ministro cattivo) e sui giornali (il Libero di Feltri) getta su di loro tonnellate di fango e di odio e capaci, tuttavia, di
far crollare con un solo sguardo, quando qualcuno lo incontra o lo diffonde, l’intero castello delle teorie e delle pratiche accusatorie meschinamente gettate contro di loro. Nasce da qui, credo, l’incubo del bambino sui pesci cannibali del Mar di Sicilia, dalle contraddizioni inaccettabili fra i doveri di solidarietà dettati dal cuore e dall’educazione che ha ricevuto e gli orrori dei comportamenti reali tenuti dal paese di cui si sente ed è parte. Senza riuscire a sentirsi del tutto innocente.


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