Quattro prove per l’insegnamento della psicoterapia

Il problema dei bambini disadattati, come rilevato con grande vigore polemico nel dibattito pedagogico, psicologico e psichiatrico di questi ultimi anni, non è di esclusiva competenza degli specialisti.
La società nel suo complesso e la scuola in particolare devono assumersene la responsabilità se vogliono assolvere uno dei compiti fondamentali che sono stati loro assegnati, quello di promuovere, nella società civile, un’autentica coscienza democratica.
L’autore di questo volume offre alla disamina e rimeditazione di questi temi un contributo che si segnala per la novità del modello scientifico utilizzato, la cui attendibilità nell’analisi concreta è efficacemente illustrata dai casi di Maria, Gianna, Franco e di altri bambini considerati devianti.
La moderna teoria generale dei sistemi offre infatti a Cancrini gli strumenti per definire la classe come un sistema interpersonale, il cui funzionamento è messo in crisi ogni qualvolta si evidenzi un disturbo a carico di uno qualsiasi degli elementi del sistema: la situazione cade in un circolo chiuso quando il disturbo si verifica, oltreché al livello della trasmissione di informazioni, nella comunicazione di affetti, valori e valutazioni tra bambino e compagni e tra bambino e insegnante.
Sulla base di queste premesse il discorso di Cancrini costituisce una valida guida affinché il nostro intervento si rivolga non già al singolo bambino “deviante” ma al sistema socioculturale al cui interno si possono individuare e neutralizzare i disturbi che sono alla radice delle sue difficoltà.

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